L’editoriale di Vittorio Feltri accende il dibattito su due temi etici delicati: l’aborto e il fine vita, ecco cosa ha detto in merito.
L’editoriale di Vittorio Feltri, pubblicato su IlGiornale.it, ha riportato al centro dell’attenzione due temi etici di grande rilevanza: l’aborto e il fine vita. Con il suo consueto stile diretto, il giornalista ha espresso un’opinione netta, sottolineando quella che a suo dire sarebbe un’incoerenza nel dibattito pubblico italiano.
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L’intervento di Vittorio Feltri: aborto ed eutanasia al centro del dibattito
“Il nostro è veramente uno strano paese. L’aborto in Italia è consentito da più di 30 anni… sono stati eseguiti 6 milioni di aborti da quando sono legali e quindi sei milioni di bambini potenziali sono tanti… se fossero venuti al mondo nessuno parlerebbe di calo delle nascite“, ha dichiarato Feltri, evidenziando il contrasto tra la libertà di interrompere una gravidanza e la difficoltà di ottenere il diritto all’eutanasia.
Il nodo della legislazione sul fine vita
Feltri ha poi affrontato il tema del fine vita, sottolineando la disparità tra le regioni italiane: “Recentemente la Toscana ha reso legale l’eutanasia. E io sono soddisfatto perché finalmente si risolve un problema, ma solo in Toscana. Ma che senso ha?“. Il giornalista ha auspicato una normativa nazionale che permetta ai malati terminali di poter scegliere liberamente di porre fine alle proprie sofferenze.
Secondo Feltri, l’attuale quadro normativo è caratterizzato da una “incoerenza mostruosa“, poiché la vita è considerata sacra solo in alcuni casi e non in altri. “Ci sono persone che gli ultimi anni della loro vita la trascorrono veramente malissimo in un oceano di sofferenze, questo è sbagliato“, ha ribadito.
L’Italia, infatti, è ancora divisa su questi argomenti: mentre l’aborto è regolamentato dalla legge 194 del 1978, il fine vita è oggetto di dibattito sia politico che sociale.
Nel 2022 la Corte Costituzionale ha respinto un referendum sull’eutanasia, lasciando di fatto la questione in un limbo giuridico.
Le dichiarazioni di Feltri, come spesso accade, non sono passate inosservate e continuano a far discutere, alimentando un confronto che resta aperto.